Sogni di lavorare grazie alla scrittura online?
Beh, lo sognavo anch’io e il copywriting è ciò che mi ha permesso di riuscirci, avviando un’attività freelance prima e un brand oggi, Lingua Digitale, grazie ai quali lavoro viaggiando dal 2021 collaborando con aziende italiane ed estere e vivendo pienamente di scrittura per il web.
Sono Silvia è in questo articolo ti parlerò di come si diventa copywriter, di quali sono le competenze più richieste per un copywriter oggi, di cosa studiare per lavorare grazie alla scrittura pubblicitaria e delle tendenze che caratterizzano questo mercato del lavoro in costante evoluzione.
Cominciamo?
Cosa fa un copywriter
Partiamo dalle basi: di cosa si occupa un copywriter nella pratica?
Un copywriter è un professionista della scrittura specializzato nella creazione di contenuti persuasivi e coinvolgenti, progettati per promuovere prodotti, servizi o idee.
L’attività di un copy si articola in diverse aree, ognuna delle quali richiede competenze specifiche e strettamente interconnesse tra loro.
La base delle basi è un forte amore per la comunicazione e una dote innata per la scrittura, ma scrivere bene non basta per lavorare come copywriter professionista.
E ora vediamo perché.
Quali testi scrive un copywriter?
Il compito di un copywriter è quello di progettare e scrivere materiale pubblicitario.
Ovvero testi che hanno il fine di promuovere aziende, professionisti, progetti e altre realtà operanti nel mercato.
Le principali responsabilità di un copy includono la scrittura di testi per vari format legati quindi alla pubblicità. Quando si tratta di contenuti digitali, questi possono essere landing page, email marketing, post sui social media e articoli per blog (per citare i principali).
Ma qual è la caratteristica specifica di questi testi?
Ogni contenuto è pensato per attrarre l’attenzione del lettore e spingerlo a compiere un’azione specifica, che può variare dall’acquisto di un prodotto alla registrazione alla newsletter.
Ecco perché scrivere bene è solamente la base. Entreremo sotto nel dettaglio di quali sono le competenze essenziali per diventare copywriter oggi.
Voglio anticiparti qui che queste includono la capacità di condurre ricerche approfondite per comprendere il mercato di riferimento del cliente e le esigenze del pubblico che si intende raggiungere con la comunicazione, ma anche riuscire a inserire questi testi in una strategia di marketing completa per sviluppare campagne integrate che mantengano coerenza nel messaggio e nell’immagine del brand.
In sintesi, fare il copywriter oggi richiede la capacità di sviluppare un approccio versatile che combina creatività, strategia e analisi per generare contenuti efficaci che raggiungano obiettivi specifici.
Ma prima di addentrarci oltre nelle competenze specifiche che serve sviluppare per lavorare in questo settore, vediamo quali sono i contenuti che un copywriter professionista è chiamato a scrivere.
Esempi pratici di testi di copywriting
Il copywriter redige testi per vari formati, tra cui:
- Siti web: scrive contenuti ottimizzati per il web, assicurandosi che siano informativi e attraenti per i visitatori, oltre a rispettare le pratiche SEO.
- Email marketing: compone newsletter e campagne email che stimolano l’interesse e incoraggiano l’azione da parte dei lettori.
- Post sui social media: crea messaggi brevi e incisivi che catturano l’attenzione e favoriscono l’interazione sui vari canali social.
- Blog post: produce articoli approfonditi che forniscono valore al lettore, posizionando il brand come esperto nel settore.
Ma anche testi per e-commerce (back end e front end), testi per brochure, testi per locandine cartacee, banner pubblicitari e così via.
I testi che siamo chiamati a scrivere dipendono largamente dal tipo di cliente col quale stiamo collaborando.
Nella mia esperienza ho curato campagne di comunicazione complete che includevano newsletter, adv, social media post e sales pages così come la “semplice” cura di blog aziendali in ottica SEO.
Tutto dipende dagli obiettivi del cliente e dalla nostra capacità di generare testi funzionali al raggiungimento di quegli obiettivi.
Se il termine “copywriting” è un cappello che comprende quindi ogni forma di scrittura persuasiva, le sue specializzazioni oggi sono molteplici e tra queste quelle più sentite sono proprio il SEO copywriting e, con l’avanzare dell’intelligenza artificiale, l’AI Copywriting.
Cerchiamo quindi di fare chiarezza con la premessa che, a mio avviso, un copywriter professionista degno di questo appellativo dovrebbe padroneggiarle tutte a prescindere dalla sua specializzazione.
Quali sono le differenze tra Copywriting, SEO Copywriting e AI Copywriting?
Abbiamo detto che copywriting è la disciplina di riferimento che comprende tutte le forme di scrittura persuasiva. In altre parole, è l’arte di scrivere testi persuasivi e coinvolgenti con l’obiettivo di vendere un prodotto o servizio, o di promuovere un’idea.
I copywriter producono poi testi destinati a vari formati, come annunci pubblicitari, contenuti per siti web e post sui social media, utilizzando tecniche di scrittura creativa per attrarre e mantenere l’attenzione del lettore.
Il SEO copywriting, invece, si specializza nell’ottimizzazione dei contenuti per i motori di ricerca.
Questo approccio combina le tecniche tradizionali di copywriting con le pratiche SEO, come l’uso strategico delle parole chiave e la creazione di contenuti che rispondano a specifiche query degli utenti.
L’obiettivo è migliorare il posizionamento nei risultati di ricerca, aumentando così la visibilità e il traffico verso il sito. Gli ambiti di applicazione più frequenti del SEO copywriting sono legati alla cura di blog aziendali, alla redazione di pagine statiche dei siti web, alla scrittura delle descrizioni prodotto e categorie per e-commerce e alla redazione di articoli per magazines online.
Infine, l’AI copywriting utilizza strumenti di intelligenza artificiale per generare testi.
Questi tools, come Chat Gpt o Perplexity, sfruttano algoritmi avanzati per produrre contenuti in modo rapido e spesso, quando si hanno le capacità di utilizzarli, restituendo un buon livello di qualità dei contenuti.
Ovviamente si tratta di contenuti di base che il copywriter deve analizzare e correggere per garantire che rispecchino il tono del brand e soddisfino le esigenze specifiche del pubblico.
In poche parole quindi, copywriting è la scrittura persuasiva e pubblicitaria, all’interno della quale si incontrano anche il SEO copywriting che integra strategie di ottimizzazione dei testi per i motori di ricerca, e l’AI copywriting che offre un supporto tecnologico per velocizzare il processo creativo.
A mio avviso oggi, devi padroneggiarle tutte per emergere in questo mercato del lavoro.
Ma vediamo come si diventa copywriter.
Come diventare copywriter: le competenze essenziali
Abbiamo già visto che la scrittura persuasiva è la competenza principale di ogni ottimo copywriter.
Una comunicazione persuasiva non è ha niente a che vedere con la manipolazione delle intenzioni del pubblico.
Anzi si lega alla capacità di entrare in empatia con quest’ultimo, comprendere le sue esigenze e per questo utilizzare un linguaggio capace di catturare la sua attenzione, suscitare emozioni specifiche e accompagnarlo verso il compimento di un’azione mirata.
Per riuscirci è indispensabile combinare un insieme di competenze legate al mondo del marketing e della comunicazione, ma anche a quello delle discipline cognitive e delle neuroscienze (argomenti che devono necessariamente essere presenti in percorsi di formazione professionalizzanti).
Vediamo una lista di altre competenze indispensabili per lavorare come copywriter oggi
- Creatività e attenzione ai dettagli. Può essere difficile a volte, ma il lavoro di copy si fonda sulla creatività. È indispensabile riuscire a generare sempre idee originali e trovare modi unici per elaborare un messaggio efficace.
- Empatia. Ascoltare con attenzione e comprendere le esigenze di chi ci è di fronte è indispensabile per produrre messaggi efficaci. Nella mia esperienza l’empatia non riguarda solamente la capacità di interpretare le esigenze del pubblico ma anche quella di entrare in connessione profonda con i clienti per riuscire a individuare il loro tono di voce e le caratteristiche della loro comunicazione.
- Conoscenze di marketing avanzate. Il copy si colloca all’interno del marketing e non può prescindere dalla sua comprensione profonda. Concetti come posizionamento di mercato, funnel, brand identity, strategia di comunicazione (e tutto il resto), devono necessariamente diventare il pane quotidiano di un ottimo copywriter perché i testi che si andranno a produrre dovranno necessariamente inserirsi all’interno di un piano marketing integrato. Certo, lavorando in agenzia si avranno minori responsabilità e saremo chiamati solo a produrre testi, mentre nell’ipotesi in cui si lavori freelance dovremo probabilmente occuparci anche del resto, ma in ogni caso la conoscenza di queste variabili rimane indispensabile.
- Capacità di lavorare in team. A differenza di un solopreneur, un copywriter lavora a stretto contatto con altre figure professionali, come web designer, advertiser, graphic designer, SEO specialist etc. Ecco perché è davvero importante sviluppare ampie soft skills che ci permettano di collaborare positivamente con gli altri, anche a distanza.
- Gestione del tempo e organizzazione. Deadline rigide, più di un cliente da gestire simultaneamente, tasks quotidianamente diverse l’una dall’altra, coordinamento del lavoro con altri professionisti sono tutte variabili che impongono la capacità di sviluppare un ottimo livello di organizzazione e gestione del tempo. Ancora di più se si è nomadi digitali e dobbiamo fare tutto questo viaggiando, cambiando continuamente contesto e abitudini.
- Apertura alla formazione continua: se c’è un aspetto che è davvero essenziale in questa professione è l’aprirsi a una formazione continua, che non riguarda solamente studiare nuovi strumenti utili al lavoro, ma piuttosto mantenere la propria mente immersa in un contesto creativo.
Trovare costantemente nuove idee richiede un altissimo livello di creatività che, a mio avviso, è possibile solo nella misura in cui ci circondiamo quotidianamente da stimoli creativi.
Questi possono arrivare dalla lettura, dall’arte, dalla musica, dai film, dai viaggi e chi più ne ha più ne metta. Ma sono indispensabili al lavoro. Io per esempio vivo viaggiando da anni e curo reportage fotografici e di scrittura creativa anche come spazio sacro per mantenere la mia mente costantemente immersa in stimoli per me positivi.
Come specializzarsi in settori specifici del copywriting
Nel mercato digitale, esistono diverse specializzazioni che rispondono alle esigenze specifiche dei vari settori e delle strategie di marketing ad essi legate.
Ecco alcune delle specializzazioni più richieste:
- Copywriting pubblicitario: questa specializzazione si concentra sulla creazione di testi per campagne pubblicitarie, slogan e sceneggiature per spot. I copywriter pubblicitari devono essere abili nella scrittura creativa, in grado di presentare brand e prodotti in modo accattivante e persuasivo.
- SEO Copywriting: i SEO copy scrivono contenuti ottimizzati per i motori di ricerca, utilizzando parole chiave strategiche per migliorare la visibilità online dei brand. Il loro obiettivo è attrarre traffico organico sui siti web, combinando scrittura persuasiva con tecniche di ottimizzazione.
- Copywriting per social media: qui il copy deve conoscere le dinamiche delle varie piattaforme e creare post efficaci che aumentino la visibilità e l’interazione del brand con il pubblico.
- Copywriting per email marketing: in questo caso la specializzazione consiste nella scrittura di email persuasive che stimolino l’apertura e il click su contenuti specifici inseriti nel testo. Le campagne di email marketing includono email di nutrimento ed email di vendita.
- Copywriting tecnico: in questo caso più che una specializzazione si tratta di una verticalizzazione in una determinata nicchia. I copywriter tecnici producono contenuti specialistici per settori come la tecnologia, la salute o la finanza, dove è richiesta una conoscenza approfondita degli argomenti trattati. Devono essere in grado di comunicare informazioni complesse in modo chiaro e comprensibile.
- Content marketing: Questa specializzazione si concentra sulla creazione di contenuti strategici che non solo promuovono un prodotto, ma forniscono anche valore al lettore, contribuendo a costruire relazioni durature con il pubblico.
- Copywriting a risposta diretta: questa tecnica mira a generare azioni immediate da parte del lettore, come acquisti o registrazioni, utilizzando strategie di persuasione basate sul neuromarketing. Testi per sito web, sales page e landing page sono esempi di testi scritti in questa ottica.
Queste specializzazioni riflettono l’evoluzione del ruolo del copywriter nell’era digitale, evidenziando l’importanza di competenze diversificate per soddisfare le esigenze del mercato moderno.
Nella mia (ormai pluriennale) esperienza nel mondo del marketing e copywriting digitale, si tratta di competenze interdipendenti e interscambiabili, indispensabili da affinare a prescindere dal settore nel quale sceglieremo di posizionarci e lavorare.
Vediamo quindi come si diventa copywriter oggi.
Come diventare copywriter oggi: tre passaggi indispensabili
Formazione avanzata
Può sembrare banale ma non lo è. Per accedere a questo mercato del lavoro e, in particolare, ad opportunità di collaborazione altamente pagate, è indispensabile avere una solida formazione.
Se ti stai chiedendo se serve una laurea per lavorare come copywriter la risposta è no.
Tuttavia è indispensabile acquisire competenze avanzate in marketing, branding, ricerca di mercato, ovviamente scrittura per il web, SEO e ormai anche Intelligenza Artificiale.
Il percorso di formazione può essere quindi universitario o non accademico, quello che conta è conoscere approfonditamente la teoria e poter dimostrare di saper fare il lavoro.
Creazione di un Portfolio
Un portfolio ben curato è essenziale per mostrare le tue abilità e attrarre potenziali clienti o datori di lavoro. Come si fa quando si parte da zero e non si ha nessuna collaborazione da mostrare?
Inventando dei primi progetti oppure offrendo alcuni servizi (a noi strategici), in cambio di una recensione.
Il mio primissimo portfolio, per esempio, era composto da una serie di articoli in ottica SEO che avevo scritto per promuovere alcune attività artigianali e nella sua semplicità mi ha aiutata moltissimo a trovare il primo cliente pagante.
Cosa includere in un portfolio da copywriter?
Ovviamente quelli che consideri i tuoi lavori migliori. Possono essere articoli di blog, descrizioni di prodotti, post sui social media o progetti realizzati durante la tua formazione.
Assicurati che il tuo portfolio sia facile da navigare e presenti una varietà di stili e formati per dimostrare la tua versatilità come copywriter.
Ovviamente al suo interno devono esserci i testi allineati alle posizioni per le quali stai cercando lavoro. In altre parole, se vuoi scrivere in ottica SEO dovrai creare dei testi SEO e non solo esempi di copy a risposta diretta.
Creazione di una presenza digitale (se lavori online)
Ultimo ma non per importanza e per me ha fatto tutta la differenza: crea una presenza digitale che parli di te e delle tue competenze.
Soprattutto se lavori online, sviluppare il tuo personal brand ti aiuterà tantissimo a trovare clienti e collaborazioni. Infondo le persone come potrebbero capire di cosa ti occupi altrimenti?
Aprire un sito web, magari con un blog e creare una pagina di servizio rivolta al tuo cliente ideale è già di per sé uno strumento importantissimo per posizionarti in modo professionale di fronte alle aziende o altri professionisti interessati a servizi di copywriting.
Vediamo quindi in modo approfondito come si inizia a lavorare come copywriter e come trovare i primi clienti.
Come trovare lavoro nel copywriting
Partiamo da una distinzione specifica: si può lavorare come copywriter da freelance (quello che ho fatto io prima di fondare Lingua Digitale), oppure si può cercare lavoro dipendente, dentro un’azienda oppure in una agenzia pubblicitaria.
Ovviamente ciascuna ipotesi presenta i suoi pro e contro. In ogni caso, e questa è l’ottima notizia per te, ogni azienda o business del mondo ha bisogno di un copywriter.
Le tue possibilità di occupazione quindi sono infinite.
Ma veniamo ai pro e contro del lavoro freelance contro quello in azienda.
I copywriter freelance godono di una maggiore flessibilità, potendo scegliere i propri progetti, gestire il proprio tempo e lavorare da qualsiasi luogo. Lavorando come freelance puoi esplorare una varietà di settori e clienti e accedere a opportunità di guadagno potenzialmente elevate.
Tuttavia, come freelance dovrai affrontare l’incertezza economica, la gestione delle finanze e la ricerca costante di nuovi clienti, quindi curare la tua strategia di marketing personale.
Lavorare in azienda (o in agenzia) invece, offre la stabilità economica, la possibilità di collaborare con team multidisciplinari e quella di avere accesso a risorse e formazione continua.
I contro di questa opzione riguardano la necessità di adattarsi alla cultura aziendale, il guadagno fisso ma probabilmente più basso di quello legato al lavoro freelance e il minor impatto nel processo creativo (a meno che non si ricoprano ruoli di grande responsabilità).
La scelta tra freelance e lavoro in azienda dipende dalle preferenze personali e non esiste una formula valida per tutti.
Io sono molto felice del percorso di crescita intrapreso grazie alla libera professione, ma non ho mai nascosto, anche nella mia divulgazione online, le difficoltà legate a questa scelta incontrate nel corso degli anni.
Vantaggi di lavorare come freelance rispetto a lavorare dipendente
Ma quali sono i vantaggi legati alla scelta freelance?
Per me si riassumono in un concetto: libertà.
Grazie al mio lavoro autonomo ho viaggiato in mezzo mondo nel corso di questi anni e gestito totalmente il mio tempo in piena autonomia organizzativa.
Un altro vantaggio (legato al primo) è la flessibilità: i freelance possono gestire il proprio tempo e scegliere quando e dove lavorare, senza dover rispettare orari fissi o un luogo di lavoro specifico.
Allo stesso tempo, si ha la possibilità di scegliere i propri clienti e progetti, concentrandosi su collaborazioni allineate ai propri valori e alle proprie inclinazioni e anche questo è molto appagante.
Infine, ma non per importanza, un dato a favore del lavoro freelance è il potenziale di guadagno. Se è vero che il lavoro autonomo porta con sé un certo grado di instabilità economica, lo è anche che da freelance si può guadagnare molto di più che con un lavoro dipendente.
Ma vediamo anche trovare lavoro in ciascuna delle ipotesi.
Come trovare lavoro in azienda da copywriter
Se senti che la tua strada è quella del lavoro dipendente, il mio primo consiglio è quello di fare una lista di agenzie con le quali avresti il piacere di collaborare.
Una volta individuate, puoi inviare loro una candidatura spontanea dove spieghi come il tuo contributo possa portare valore aggiunto per l’azienda o per il progetto e allega un portfolio con testi pertinenti al ruolo per il quale stai applicando.
Puoi anche cercare lavoro su LinkedIn, Indeed, o altre piattaforme online. Crea un curriculum accattivante e, a meno che non sia espressamente richiesto, evita il formato Europass dato che si tratta di un lavoro creativo. Puoi creare il tuo modello di curriculum e cover letter su Canva e usare i colori del tuo brand (se avrai lavorato a un’identità digitale definita).
Come trovare clienti come freelance
Ho parlato più volte di come trovare clienti da freelance e anche di come presentarsi alle aziende per chiudere positivamente la collaborazione.
Per lavorare da freelance è davvero indispensabile avere una presenza digitale curata, raccogliere recensioni da clienti passati (o da beta tester dei tuoi servizi gratuiti) e creare una strategia di content marketing, anche legata ad unico canale, come LinkedIn.
La scelta dei canali da inserire nella tua strategia di comunicazione dipende da te e da dove si trovano i tuoi clienti ideali.
Non sottovalutare l’importanza di eventi offline dove incontrare altri professionisti ma anche instaurare relazioni di valore.
A volte collaborazioni arricchenti nascono nei contesti più improbabili. Partecipa quindi a eventi e fiere di settore e, in generale, parla del tuo lavoro se entra nella conversazione con persone che non conosci.
Per darti un esempio personale, ho incontrato una cliente proprio facendo colazione in una terrazza della Mouraria, un quartiere di Lisbona.
Quali sono i principali clienti di un copywriter in Italia
Ecco una lista di clienti papabili che potresti incontrare lavorando come copywriter
- Agenzie di comunicazione: queste agenzie collaborano con copywriter per gestire progetti per conto di diversi clienti, offrendo una varietà di servizi che spaziano dal copywriting tradizionale al content marketing.
- Liberi professionisti e aziende (anche proprietari di e-commerce): le piattaforme di vendita online richiedono descrizioni di prodotti accattivanti e contenuti SEO per migliorare la visibilità sui motori di ricerca e ogni professionista ha bisogno di una strategia di comunicazione e marketing oltre che di testi efficaci per la propria promozione online.
- Start-up: Le nuove imprese spesso si rivolgono a copywriter per sviluppare la loro identità di marca e comunicare efficacemente il loro valore unico ai potenziali clienti.
- Blog e riviste online: i copywriter possono lavorare con editori digitali per fornire articoli, recensioni e contenuti editoriali che attirino lettori e generino traffico.
- Organizzazioni non profit: anche le ONG necessitano di copywriter per sensibilizzare il pubblico su cause sociali, raccogliere fondi e comunicare le loro attività.
In due parole: ogni impresa.
Ogni impresa, grande o piccola che sia, ha bisogno delle competenze di un copywriter.
Quanto guadagna un copywriter?
E veniamo ora al nodo di tutta la matassa: ma quanto guadagna un copy?
La risposta breve e corretta è dipende.
Lavorando come dipendente si ha un guadagno fisso e pattuito dalla collaborazione con l’agenzia o con l’azienda (ovviamente si hanno anche responsabilità minori).
Lavorando in proprio si può guadagnare molto di più, ovviamente a fronte dell’esperienza maturata, di un elevata preparazione professionale ma anche dalla capacità di riconoscere opportunità di collaborazione arricchenti ed evitare invece quelle svilenti (che purtroppo, anche in questo settore esistono).
In generale, un copywriter junior, ovvero alle prime armi, può aspettarsi di guadagnare tra i 20.000 e i 26.000 euro lordi all’anno.
Acquisendo esperienza e lavorando in autonomia queste cifre possono decisamente raddoppiare fino a raggiungere stipendi molto alti.
Ovviamente tutto dipende dal mercato in cui ci posizioniamo e dal modello di business scelto.
Le opportunità di lavoro in questo settore sono tantissime, ma una domanda che ricevo spessissimo oggi è questa: c’è ancora spazio per i lavori creativi con l’avanzare dell’IA?
L’intelligenza artificiale ci porterà via il lavoro?
Il copywriting, è un’altra delle professioni che verranno spazzate via dall’intelligenza artificiale?
La mia risposta è no, ma…
L’Intelligenza artificiale sostituirà i copywriter?
L’idea che l’intelligenza artificiale (AI) possa sostituire i copywriter è un tema di dibattito crescente nel settore della comunicazione e del marketing.
Da un lato, gli strumenti di AI (Artificial Intelligence) sono in grado di generare testi in modo rapido ed efficiente, producendo contenuti standardizzati e ottimizzati anche per la SEO (molto più accurati di quelli che produrrebbe chi non si occupa di scrittura persuasiva).
Si ma quindi, ci ruberà il lavoro?
La mia risposta è no a patto che ci posizioniamo nel mercato in modo estremamente professionale. Di questo ho parlato insieme a Teresa Potenza, giornalista ed esperta di intelligenza artificiale generativa proprio in questa diretta Instagram.
Se ci limitiamo a lavorare in agenzia scrivendo articoli in ottica SEO per la link building, magari per riviste digitali che puntano alla produzione massiva di testi senza neanche prestare troppa attenzione alla qualità dei contenuti allora si, in quel caso l’AI potrebbe sostituirci, proprio perché il nostro apporto è facilmente sostituibile.
Se invece scegliamo di lavorare in modo estremamente professionale prestando supporto e attenzione al cliente e offrendo un servizio interamente cucito sulle sue esigenze allora l’intelligenza artificiale non potrà mai sostituire l’apporto umano. Semmai diventerà uno strumento a vantaggio del nostro lavoro.
Tools di IA possono essere utili per creare bozze iniziali dei progetti, fare brainstorming e anche per gestire compiti ripetitivi, liberando tempo per concentrarsi su progetti più complessi e creativi.
La scrittura persuasiva richiede una comprensione profonda delle emozioni umane, delle sfumature culturali e delle dinamiche sociali, oltre che la capacità di rielaborare la storia del cliente o dell’azienda e metterla in relazione all’impatto che vuole avere grazie alla vendita del suo servizio, aspetti che l’AI attuale non può replicare completamente, neanche a sostegno dei migliori prompts.
La creatività, l’empatia e la capacità di raccontare storie autentiche sono competenze intrinsecamente umane che rendono i copywriter veramente competenti assolutamente insostituibili.
La mia riflessione su questo è positiva. Credo piuttosto che in futuro assisteremo a una sinergia tra intelligenza artificiale e creatività umana, con i copywriter che utilizzano strumenti AI per migliorare la loro produttività e qualità del lavoro.
Quello che stiamo già facendo in effetti.
Diventare copywriter oggi: conclusioni finali
Il copywriting è una disciplina profonda e articolata che non smette mai di affascinarmi. Studiarla e apprenderla ci permette di promuovere progetti e idee di grande valore, affinare il pensiero critico e ovviamente lavorare grazie alla scrittura online, magari da casa oppure viaggiando.
Spero che questo articolo ti sia stato utile per far luce su questa meravigliosa competenza e ti aspetto qui per dubbi e domande, nella Free Copy Lab per esplorare una delle nostre risorse gratuite e su Instagram per conoscerci.
Buon copy!
Silvia
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